Il destino non c'entra

Se questo libro non mi fosse stato regalato e non fossi stata incuriosita dall'ambientazione piemontese, probabilmente mi sarei persa uno dei libri piu' belli che ho letto di recente. Bellissimo il tema, poco esplorato, della malattia come tabu'. Bellissima l'idea della femminilita' declinata in ogni possibile modo, compresa quella di personaggi maschili piu' materni delle madri e di donne maschili che attraversano il romanzo. Un ottimo lavoro di scrittura per una scrittrice (che non pare proprio essere esordiente!) e che rimane uno dei meriti migliori del libro. La struttura del romanzo e' molto buona e tiene fino alla fine. C'e' ritmo e la curiosita' di sapere come andra' a finire. Lo stile di scrittura, poi, mi ha ricordato molto Saramago. Spero di leggere un altro suo libro presto, magari editato meglio, e pubblicato con una casa editrice che ne riconosca il giusto valore.