Il fiore della notte

Ho molto apprezzato "Città di morti" e sull'onda dell'entusiasmo generato dalla sua lettura ho acquistato "Il fiore della notte". Il romanzo è ben architettato, inoltre il protagonista (ispettore Frank Mooney) ed il suo improbabile "sparring partner" (Charles Watford) insieme funzionano benissimo. Purtroppo, come già accennato in una precedente recensione, la conclusione del romanzo è a mio avviso "inadeguata" e mi ha lasciato l'amaro in bocca... Ho comunque intenzione di leggere gli altri romanzi di Lieberman poichè la sua maestria nell'architettare storie appassionanti è indiscutibile.

Libro splendido come peraltro il volume precedente "Città di morti". Devo dire che questo autore si distingue veramente da tutti gli altri "colleghi" per uno stile tutto suo. Ha la capacità, nonostante la lentezza della trama, di non annoiare mai. In più in questa storia è presente un personaggio a dir poco memorabile. Leggerò sicuramente il terzo libro della serie in cui pare che ritornino i protagonisti dei romanzi precedenti, sperando magari in un chiarimento riguardo al finale di questo secondo volume che rimane per certi versi "aperto".

Di bello ha solamente la copertina. Noioso, piatto, senza mai un accenno del pathos o della suspence che ci si aspetta da un thriller. Personaggi scontati al limite della banalità. Per non parlare del finale che... non c'è!! Le pagine finiscono e si rimane con un pugno di mosche. C'è giusto un accenno a una sorta di colpo di scena, e anche qui il tutto è debole e banale, ma poi viene lasciato così, indefinito e inconcluso. Un qualcosa che davvero non ha senso ma lascia la sensazione ben precisa di aver aver perso soltanto tempo con queste 465 pagine di niente assoluto.