Manfredonia. Storia di una catastrofe continuata

L'autrice esamina il caso dell'insediamento, avvenuto a partire dal 1968, dell'industria chimica ANIC (poi Enichem) a Manfredonia (FG), e dei problemi di inquinamento causati dalle attività produttive. Si basa su interviste dirette ai protagonisti, e anche su citazioni e rinvii a numerosi documenti ufficiali, informali e siti internet. Descrive anche gli eventi successivi all'incidente del 26 settembre 1976, che provocò la fuoriuscita di almeno 10 tonnellate di anidride arseniosa, che si depositarono nelle campagne e sulla città (lo stabilimento era a meno di 2 km). Le conseguenze della fuoriuscita di arsenico sono state oggetto di processi, ed hanno anche portato ad uno studio epidemiologico sugli effetti. Altro caso descritto è quello della "nave dei veleni" (Deep Sea Carrier) che nel 1988 doveva sbarcare rifiuti chimici pericolosi nello stabilimento, e che provocò la rivolta della popolazione di Manfredonia. Il libro ricostruisce, tramite interviste e documenti, le attività del movimento cittadino contro l'inquinamento, promosso dalle donne, il loro ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo, terminato con una condanna degli inquinatori ed un risarcimento. Un'altra parte del libro è dedicata alla battaglia giudiziaria dell'operaio Nicola Lovecchio, contro la ditta, sulle inadeguatezze nella gestione della salute dei lavoratori e dei cittadini. Il caso di Manfredonia si è concluso con la chiusura della fabbrica (circa 1993-1994), ma le conseguenze ambientali rimangono; il sito risulta in corso di bonifica. La lettura di questo libro è consigliabile - ai comitati di altre città con problemi simili di inquinamento - a chi per ragioni anagrafiche non c'era all'epoca o non ha testimonianze dirette - ai cittadini di Manfredonia e città vicine, trapiantati altrove, per ricostruire avvenimenti rilevanti della propria città - ai dipendenti ANIC/Enichem che - a vari livelli di responsabilità - si sono trovati a lavorare "di passaggio"