Immagini e simboli. Saggi sul simbolismo magico-religioso

Raccolta di saggi dell'autore, in parte pubblicati in alcune importanti riviste della materia in precedenza, nella prima parte della sua carriera, qui revisionati e corretti. Tuttavia un testo che presenta qualche limite, soprattutto nel presentare dei collegamenti tematici tra le raffigurazioni arcaiche nelle diverse aree prese ad esame, troppo orientante sull'India e sul medioriente, e dai significati lampanti ma che, tralasciando l'elencatura, non hanno bisogno di sin troppe spiegazioni sui significati più evidenti dove, in tal caso invece spesso si dilunga, mancando così di interpretazioni più profonde sul rapporto tra la raffigurazione e il sistema politico, sociale e sacrale dell'area presa in esame e come queste, all'interno di una comunità/società, interagiscono tra loro. E così da evincersi un atteggiamento comparativo, aperto all'ambizione di accostare piuttosto che scovare differenze sottili ma fondamentali tra una regione e l'altra, portatrice di proprie credenze e rappresentazioni. Insomma, un testo che sottolinea sì la volontà di discostarsi dall'apparato Fraizeriano ma che, in diverso modo, salvo soltanto gli intenti chiaramenti opposti, ricade ancora negli stessi errori, soffrendo di quel iper esotismo d'esaltazione/adorazione per il diverso e il lontano che incantano e purificano, sia sul piano orizzontale dello spazio, sia su quello verticale del tempo, con un forte atteggiamento evoluzionistico e primtivistico di voler a tutti i costi accorpare ogni traccia piuttosto che scinderlela, saturando così spesso i vari capitoli/temi. Testo datato (1952). Si difende bene nella narrazione e in alcuni spunti. Eliade resta comunque uno dei massimi studiosi, soprattutto per la mole di conoscenza multiregionale che seco porta e nel quale si può trovare la forte volontà dell'epoca di richiamare la storia delle religioni nella cerchia delle discipline storiche a sé, autonome ed articolate, studiate e divulgate solo da storici specializzati.

Mircea Eliade è stato uno dei maggiori storici delle religioni (basta non guardare troppo il retroscena politico in cui è cresciuto) e si comprende bene dalla profondità delle analisi che propone in questa collezione di 4 brevi saggi. A volte si basano su idee molto semplici reiterate e sviscerate (non tutto rimane in mente in quel caso), a volte sono dei modi per vedere oltre la semplicità delle cose, offre una interpretazione che abbraccia e comprende piuttosto che schernire e scartare. I termini tecnici non li ho trovati di particolare difficoltà e in totale si tratta di ottimo libro anche se risente un po' del suo tempo.

E' un buon libro per i vari spunti che offre sull'interpretazione dei simboli nella storia delle religioni, ma risulta frammentario essendo costituito da saggi scritti in tempi diversi e su simboli differenti. La lettura purtroppo non é agevolata dall'uso di alcuni termini quali ierofania, hapax o philosophoumena, ma le idee sono davvero interessanti ed in alcuni casi si riallacciano a quanto presentato nel "Ramo d'oro" di Frazer, innovandolo e superandolo. Suggestivo in un saggio il mito di Indra ed il concetto indiano di tempo ciclico ed in un altro l'invenzione del Tempo fatta dal Cristianesimo, tramite l'evento irripetibile del Dio fatto uomo, con l'aggiunta che "egli si incarna in un essere storico per subire un'esistenza storicamente condizionata".