La signora canta il blues

La vita della magnifica Lady Day raccontata da lei medesima come se fosse nata lungo le sponde dell’Arno (e a mio modestissimo parere la traduzione in toscano schietto rende perfettamente le origini popolari della grandissima Billie, restituendo al lettore una narrazione bella saporita che esalta ancora di più il carattere impulsivo della cantante). Una vita non certo facile, stretta fra abusi, discriminazione, gravi dipendenze e carcere, che ha senz’altro reso ancora più tagliente l'immenso talento della cantante. Talento che ha regalato ad un mondo che spesso cercava di scansarla, alcuni dei brani più belli della musica blues.

Autobiografia da non perdere per chi ama la musica e i suoi miti. Un'artista da scoprire e riscoprire sempre.

Più che una biografia, è un romanzo di una vita. Nonostante sia stato scritto da un ghost writer (William Dufty), sprigiona a mio parere tutta la personalità di Billie Holiday, rendendo chiaro il perchè, nonostante la breve vita, Lady sia entrata di diritto nella storia e nella leggenda. Non solo musica ma vita, amori e sofferenze, espresse nella sua arte e nella sua vita vissuta agli estremi. Una donna che seppe scuotere il mondo con la sua interpretazione di "Strage Fruit", dando vita a qualcosa di nuovo. Un libro che scivola via come una canzone blues.