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Un libro attesissimo, destinato a far discutere a lungo e a lasciare un segno.
«Certe letture sono acidi. Ti deformano fisicamente e mentalmente. Sono abrasive per gli occhi e per la propria morale. Questo è ciò che si prova leggendo i lavori di FumettiBrutti» -Mattia Barro, Rolling Stone
«Questa è la storia molto dolorosa e poco gioiosa di un'adolescenza trans» – La Lettura
Dopo Romanzo esplicito, Josephine Yole Signorelli alza la posta in gioco, decidendo di raccontare se stessa e la propria storia con brutale onestà. Ed è la storia di un adolescente alla scoperta della propria identità di genere, negli “anni zero”. L’accettazione del proprio corpo sullo sfondo di scuola, bullismo, vita familiare e sociale, sballi, incontri in rete, sesso e cupio dissolvi. E infine la consapevolezza e la trasformazione, l’amore – prima di tutto verso di sé.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il secondo lavoro di Yole “Fumettibrutti” Signorelli, forse anche il più importante tra quelli fin qui pubblicati. Un’autobiografia a tratti dolorosa, ma necessaria: una testimonianza fondamentale, che esplora l’identità attraverso la sessualità, raccontata in prima persona da chi certe esperienze le ha vissute sulla propria pelle. Disegno minimale, subordinato alla narrazione, non per questo trascurabile. Consigliato a chiunque voglia capire un po' di più sul mondo LGBTQ+.
Un'autobiografia cruda, che in poche pagine ti lancia nel mondo dell'autrice. Consigliato.
Com'è essere un'adolescente trans? Senza nessuna pretesa di esaustività, l'artista illustra la propria storia, semplice e immediata, che arriva diretta allo stomaco come un pugno. Con una narrazione schietta, data dai disegni che non nascondono nulla, si empatizza da subito con la protagonista, chiamata solo "P". Si avverte un dolore che ha diverse sfumature: quello causato dall'essere nata in un corpo che non si sente il proprio, quello dato dal bullismo, quello che nasce da un sesso fatto di nascosto, con persone "normali", le quali non vogliono amare alla luce del sole "ragazze come lei". Un dolore che sfocia nell'autolesionismo e nella ricerca di ottundimento dei sensi. Tuttavia, una nuova nascita è possibile, sia con l'aiuto della famiglia, degli amici e degli specialisti, sia, soprattutto, con l'aiuto di se stessi. Il viaggio di formazione che intraprende il lettore è guidato anche dall'uso dei colori: il giallo e il viola, opposti nella ruota cromatica, e il nero, acromatico. Colori che indicano un presente, un passato e l'interiorità tormentata di P. Finita la lettura rimane la consapevolezza che l'adolescenza di P. è simile a quella della maggior parte di tutti noi, ossia è un gran casino, con la sola richiesta di essere accettati e di accettarsi per quello che si è.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L’autobiografia punk che prende a calci i puritani.
Dopo il buon esordio 'Romanzo Esplicito', la nuova graphic novel di Fumettibrutti racconta la storia di un'adolescente alle prese con i cambiamenti del proprio corpo, la disforia e le discriminazioni.
“Ogni adolescenza coincide con la guerra”.
Era il 2001 quando Toffolo cantava storto questa verso: internet era per pochi, pochissimi, e Mtv spadroneggiava come guida musicale per il mainstream e le controculture corrispondenti. Io, nel 2001, non sapevo nulla dei Tre Allegri Ragazzi Morti ne tantomeno della vita; stavo finendo le scuole medie. Non avevo nemmeno idea dell’adolescenza che sarei andato a vivere da lì a breve.
Quasi vent’anni dopo ho ripensato a quel brano, ho tra le mani la seconda opera di Fumettibrutti, la disegnatrice più estrema del panorama italiano di cui vi ho già parlato in occasione dell’uscita del suo primo libro, Romanzo Esplicito. Tra le mani ho P. La mia adolescenza trans, e sì, ogni adolescenza coincide davvero con la guerra. Questa in particolare.
P. La mia adolescenza trans è un’autobiografia cruda e nuda, violenta e dolce, sporca e libera. A differenza del brano dei TARM, pensato come esperienza personale che diviene inno generazionale, Fumettibrutti insiste sul concetto di mia adolescenza, ponendo l’io a ruolo centrale del racconto. Perché questo non è un racconto universale, ma una storia personale, una possibilità tra le possibilità. L’adolescenza trans dell’autrice è un diario aperto che ci viene consegnato con una tranquillità che disarma e ci fa vacillare, come lettori, di fronte ad una mole di intimità così reale. È un tuffo in una vita altrui, o meglio, una secchiata di acqua ghiacciata che ci viene lanciata in faccia all’improvviso. È una rivoluzione in piazza mentre sei seduto a bar a gustarti il caffè. E questo a dimostrazione di quanto non siamo ancora abituati a certi livelli di onestà, tantomeno in rapporto ad argomenti come sessualità, corpo, universo transgender.
Corpi bianchissimi su sfondo giallo acceso, il viola scuro del ricordo, il nero più nero che ci sia. Con queste palette di colori, Josephine Yole Signorelli ci porta nella sua storia più personale ed umana, quando Yole era P., quando disforia, bullismo (e transfobia), autolesionismo si mescolavano all’assunzione sfrenata di droghe, al sesso più esplicito, alla prepotenza della pubertà. Il tratto di Yole è sempre più violento, nel senso di vero, mentre sul piano narrativo vi è un passo ancora più deciso verso un realismo feroce, allargando la scena a personaggi della vita dell’autrice che diventano fondamentali per comprendere il suo percorso. Una scena su tutte: P., ancora biologicamente uomo, racconta alla madre siciliana ultracattolica di sentirsi donna. Struggente.
(leggi tutta le recensione sul sito di Rolling Stone)
di Mattia Barro
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