In fuga da Houdini

Ciao a tutti, oggi parliamo ancora della saga di Kerri Maniscalco, questa volta però del libro "In fuga da Houdini". Incontriamo di nuovo i nostri protagonisti Audrey Rose e Thomas, situati sulla lussuosissima nave RSM Etruria diretta a New York. Ad intrattenere i viaggiatori, durante il viaggio, ci saranno dei circensi appartenenti al Circo al chiaro di luna di Mefistofele. Purtroppo però questo circo verrà usato come diversivo e trasformerà gli spettacoli in orrori, dove moriranno, una dopo l'altra, delle donne. Farà inoltre la sua comparsa un maestro della fuga, Houdini. Qualcosa però sembra non tornare... Il duo si troverà di nuovo a rincorrere un assassino e noteranno che ogni omicidio è accompagnato da alcune carte: ma qual è il loro significato? Ho adorato i vari artisti e i loro numeri, descritti talmente bene da sembrare reali, nonostante lo svolgimento sia solo nell'arco di una settimana, così come ho amato la crescita dei personaggi. In questo libro infatti notiamo come Audrey Rose sia cambiata notevolmente rispetto al primo volume: ha perso delle caratteristiche un po' infantili e, per mano di alcuni eventi, è più matura ed ha una maggior capacità di dominare le emozioni; anche Thomas però, grazie alla presenza di Audrey Rose al suo fianco, ha avuto una crescita e, grazie all'extra "La nascita del Principe Oscuro" a fine libro, l'autrice ci permette di scoprire ancora più a fondo la complessità di questo personaggio ed il suo punto di vista. Anche qui lo stile di scrittura è semplice, intrigante e scorrevole, ed incontriamo le note extra. Aggiungo l'ultima cosa dicendo che l'autrice con questo terzo volume ha riservato piacevoli sorprese; è partita con un libro normale, crescendo nel secondo ed esplodendo nel terzo.

libro insolito. belle le nozioni che riguardano il circo, c'è anche un pizzico di romanticismo che non guasta. storia particolare, mi è piaciuto molto.

L'autrice ha saputo creare anche questa volta un'ambientazione intrigante capace di attirare l'attenzione, ma sebbene lo stile scorrevole questa volta ho trovato la prima parte lenta, inconcludente e sono rimasta delusa dalla minore presenza di Thomas che si è sentita tanto e dalle scelte di Audrey Rose. Verso la fine invece il romanzo si è riscattato alla grande, l'autrice ha saputo sorprendermi, ho apprezzato come abbia ordito gli omicidi, il movente e l'identità del responsabile e soprattutto Thomas si è ripreso la sua scena alla grande!!! Perché la protagonista è una grande, anche con i suoi difetti, ma questa storia per funzionare ha bisogno di entrambi, sono come la chiave e la serratura, se viene a mancare uno dei due il romanzo perde colpi, inutile affermare il contrario. Non vedo l'ora di leggere il quarto volume e stavolta mi aspetto grandi cose dall'autrice fin dalle prime pagine.